Per capire i meccanismi psicologici che creano dipendenza da Instagram e che rendono le storie così coinvolgenti bisogna fare una distinzione importante. Esistono due tipologie di approcci alle stories:
Una persona può rientrare in tutte e due le categorie, tuttavia le motivazioni che spingono ad utilizzare lo stesso strumento sono diverse. In questo articolo potrai capire cosa ti motiva quando stai creando delle storie e perchè ci piace guardare le stories degli altri utenti. L’articolo è curato da ProjectFun, la prima community italiana sulla gamification.
Utenti che generano contenuti
Influenza sociale
Con le storie puoi idealizzare la tua persona, il tuo stile di vita e i tuoi interessi. Spesso mostriamo agli altri solo le cose solo le cose interessanti e positive. Capita molto spesso di fare storie in vacanza, in luoghi particolari o magari documentare le proprie passioni.
Un tipo diverso di influenza sociale è legato al fatto che è possibile vedere chi e quante persone hanno visualizzato le tue stories. Solitamente si prova una sensazione piacevole quando:
- Molte persone guardano le stories
- Una persona che ritieni importante continua a visitare il tuo profilo. (Esempio: ti piace una ragazza e continui a ricaricare la pagina per vedere se ha visualizzato i tuoi contenuti)
Senso di progresso e miglioramento
Le storie hanno un indicatore molto importante: il numero di visualizzazioni di ogni singolo elemento. Se crei contenuti di qualità aumenta:
- Il numero di persone che guarda le tue storie
- Il numero di persone che arriva fino in fondo guardando tutta la storia.
Questo contatore è un feedback in tempo reale che ti indica quanto sono apprezzati i tuoi contenuti. Il meccanismo permette di creare un loop infinito:
Un maggiore impegno nella creazione di contenuti coinvolgenti aumenterà il numero di visualizzazioni. —> Un numero di visualizzazioni più alte rappresenta una ricompensa emotiva —> La ricompensa positiva stimolerà un maggiore impegno nella creazione di contenuti coinvolgenti ecc
Creatività
La piattaforma fornisce infinite strade per il successo, l’unico limite è la propria creatività. Si possono utilizzare foto, video, sondaggi, musiche, sticker e combinare tutti questi elementi in miliardi di modi. Non diventa mai banale o noioso creare contenuti su Instagram anche perché ogni mese vengono aggiunti nuovi filtri e nuove funzioni.
Possesso, avidità & ricordi
Le storie permettono di creare una specie di archivio delle proprie esperienze e della propria vita. Le giornate vengono salvate su instagram e nella libreria del proprio telefono. A distanza di mesi o anni puoi sfogliare le foto ed emozionarti guardando esperienze passate.
Quando il profilo ha raggiunto una certa visibilità è possibile etichettarsi come “influencer”. A quel punto puoi ottenere denaro in cambio di contenuti sponsorizzati. Anche nel caso degli influencer c’è un loop in cui contenuti coinvolgenti generano incrementi di visibilità che fanno aumentare i ricavi.
Scarsità
Le Instagram stories durano solo 24 ore. Il successo e le visualizzazioni sono effimere e hanno una data di scadenza. Per questo motivo devi impegnarti ogni giorno e creare continuamente nuovi contenuti. La scadenza delle storie ti fa lavorare ogni giorno per produrre nuovi contenuti, fino a creare un’abitudine o dipendenza da Instagram in alcune persone.
Prigione dei costi affondati
Abbandonare la piattaforma significa perdere tutti i dati salvati nel proprio account. Viene inoltre buttato il tempo impiegato per aumentare la popolarità del proprio profilo. Cancellare il proprio profilo significa buttare centinaia di ore della propria vita in cui ci si è impegnati per aumentare la propria visibilità.
Utenti che guardano le Instagram Stories
La seconda tipologia di utenti, che fruisce passivamente delle storie, è la più diffusa. Molti giorni guardiamo passivamente le storie di altre persone senza creare contenuti nostri. Le motivazioni che ci spingono a guardare passivamente le storie sono leggermente diverse rispetto a quelle viste in precedenza:
FOMO la paura di essere tagliati fuori
Le storie sono soggette a scarsità, durano solamente 24 ore e poi spariscono per sempre. Questa caratteristica genera la “paura di essere tagliati fuori”, una forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere continuamente in contatto con le attività che fanno le altre persone, e dalla paura di essere esclusi da un qualsiasi evento o contesto sociale. Questa paura ti fa temere che le altre persone possano fare esperienze gratificanti quando non sei presente o direttamente coinvolto. Approfondimento Wikipedia
La paura di essere tagliati fuori assieme agli altri meccanismi presenti in questo articolo possono generare dipendenza da Instagram. In questa situazione psicologica vuoi costantemente sapere se i tuoi amici stanno facendo una festa a cui non sei stato inviato.
Interazione sociale
Mostrare ad una persona che stai guardando le sue storie è l’interazione sociale più semplice che puoi fare in Instagram. È più facile manifestare il tuo interesse interagendo con le sue storie rispetto ad un commento, una richiesta di richiesta di amicizia o un direct.
Le nuove funzioni dell stories permettono di interagire con gli altri utenti come ad esempio fare domande, rispondere a sondaggi o apprezzare un determinato contenuto. In queste situazioni è più facile scambiare due parole con l’utente che crea la storia poiché la richiesta di interazione avviene da parte sua e non tua. In questo modo possono nascere conversazioni o amicizie che partono dal social network per concretizzarsi nel mondo reale.
Curiosità e Imprevedibilità
Una buona storia tiene incollate milioni di persone allo schermo del televisore o alle pagine di un libro. Le Instagram Stories raccontano a puntate la giornata di una persona, come una serie tv in cui gli episodi vengono rilasciati in momenti diversi della giornata. L’interfaccia è progettata seguendo due logiche:
- Personalizzazione: ti vengono mostrate le storie più rilevanti per te in un determinato momento.
- Stato di novità costante: ci sono sempre nuovi contenuti da guardare, è veramente difficile guardare tutte le storie dei tuoi amici. Spesso capita di annoiarsi dentro Instagram, di aprire qualche altro social per poi rientrare in Instagram cercando nuovi contenuti.
Le storie sono anche una finestra che ti permette di osservare la vita delle altre persone. Puoi vedere dove si trova un determinato utente, cosa sta facendo e come passano la sua giornata. Questa funzione diventa molto interessante per le persone che vogliono conoscere meglio gli altri in modo non invadente. Anche in questo caso viene saziata la propria curiosità sulla vita degli altri.
Senso di progresso ed Effetto Zeigarnik
L’effetto Zeigarnik, è la tendenza a ricordare i compiti o le azioni incompiute o interrotte con maggior facilità di quelle completate. Descrive come la mente umana ha più facilità a continuare un’azione già cominciata e portarla a termine, piuttosto che dover affrontare un compito partendo da zero. È lo stesso meccanismo che ti rende dipendente dalle serie tv che interrompono la puntata nel momento più bello.
Le instagram stories sfruttano questo meccanismo psicologico attraverso la barra di progresso. La barra ti mostra quanti elementi ha una storia e a che punto ti trovi nella sua fruizione. Questa meccanica ha più vantaggi:
- Lunghezza delle stories: ti mostra visivamente in pochi istanti quanto lunga è una determinata storia.
- Senso di progresso: guardare tutti i contenuti di una storia è gratificante e ti fa percepire il conseguimento del tuo obiettivo, non lasci le cose incompiute.
- Novità: Spesso capita una situazione del genere: hai appena completato una storia… passa qualche ora e torni dentro l’app. La prima cosa che vedi sono nuovi contenuti nella storia che avevi completato qualche ora prima. Qui entra in gioco l’effetto Zeigarnik che ti fa completare le cose incompiute: vai a visualizzare la storia per completarla e per scoprire la novità.
Instagram come abitudine
Le Instagram stories sono diventate una sorta di abitudine quotidiana per milioni di persone. Il grafico qui sopra rappresenta il rito dell’abitudine in cui un segnale scatena una determinata azione che offre una ricompensa gratificate.
Prendendo come esempio il vizio del fumo (di per sé, un’abitudine): Il segnale è la necessità del corpo di avere la nicotina (oppure la voglia di avere la sensazione che offre), la routine consiste nell’azione di fumare e la gratificazione è il senso di sollievo che la nicotina stessa offre al fumatore. Wikipedia
Nel caso di Instagram l’azione è la fruizione delle Stories, le ricompense sono quelle trattate dentro l’articolo. Ma quali sono i segnali?
Il segnale: la conseguenza di una particolare condizione (ambientale, emotiva…) che necessita di una gratificazione, e spinge il cervello a svolgere la routine per ottenerla. (Wikipedia)
Personalmente ritengo che esistano più segnali che ci fanno entrare nel social network e che contribuiscono alla dipendenza da Instagram:
- Notifiche le notifiche fanno inevitabilmente aprire l’app. Vuoi vedere chi ti ha mandato un messaggio, cosa hanno scritto sotto la tua fotografia, come hanno reagito alla tua storia. Generano una sorta di insaziabile curiosità.
- Noia quando ci annoiamo e non sappiamo cosa fare entriamo nei social network. Molte persone quando sperimentano questo stato d’animo (segnale interno) prendono il telefono, aprono Instagram e iniziano a scorrere il newsfeed o le storie (comportamento). Può capitare che Instagram stesso sia in grado di generare noia, delle volte in questi casi si salta da un social ad un altro o si ricarica la pagina per vedere nuove notizie.
- Imitazione vedo altre persone che navigano nel social network e lo faccio pure io. Vedo altre persone che fanno delle storie su instagram e inizio a farle pure io.
L’elenco non è esaustivo, se hai notato qualche altro segnale che ti fa aprire l’app segnalalo pure qui sotto nei commenti. In questo modo possiamo migliorare l’articolo assieme.
Gli smartphone hanno sicuramente contributo alla dipendenza da Instagram e dai social network in generale. Una volta per navigare in un sito web dovevi avere un computer a disposizione e una rete wi-fi. La presenza costante di un telefono connesso nelle nostre tasche ha reso possibile la connessione continua ai social network e il bombardamento costante di stimoli e notifiche. Forse i dispositivi indossabili dotati di rete 4g in futuro prenderanno parzialmente il posto dei telefoni e ridurranno questo problema.
Ok e quindi? Cosa possiamo fare?
La dipendenza da Instagram è un fenomeno diffuso. Ad esempio nel 2017 in Olanda quasi il 30% dei ragazzi tra i 18 e 24 anni si sentiva dipendente da social network (Statistiche).
In questo articolo ho provato ad analizzare perché le Instagram stories sono così coinvolgenti, utilizzando come metodo di analisi la gamification. Comprendere come funzionano i social e perchè riescono a catturare la nostra attenzione è un primo passo importante verso la nostra indipendenza. Ci permette di essere degli utilizzatori consapevoli delle piattaforme.
Questo articolo fa parte di una serie di analisi di ProjectFun, la prima community italiana sulla gamification. Qui ad esempio puoi leggere l’analisi di Candy Crush, un famoso gioco per smartphone. Se sei interessato a questi temi ti consiglio di entrare nel gruppo Facebook di ProjectFun, imparerai gratuitamente cos’è e come funziona la gamification e come applicarla per migliorare il tuo lavoro o la tua vita privata.
Co-Fondatore di ProjectFun.
Racconto ogni settimana come coinvolgere le persone attraverso le meccaniche di gioco.
ProjectFun è il più grande progetto di divulgazione in Italia sulla gamification, serious game, advergame & coinvolgimento.
Se vuoi scambiare due chiacchiere o hai bisogno di suggerimenti scrivimi sui social o iscriviti alla community di ProjectFun
Salve, volevo fare una breve riflessione, ho un amica in particolare che si e iscritta su Instagram da settembre , è praticamente un giorno si e uno no posta sue foto e molto stati suoi. Volevo fare una richiesta se si poteva fare qualcosa, perché è una persona che tengo tanto e mi da molto fastidio quello che fa.. mandando richieste a persone che non conosce soprattutto ragazzi.. grazie aspetto una vostra risposta..
Ciao Diego, grazie per il commento.
Instagram è un social network, di conseguenza è normale postare le proprie foto e storie.
L’importante è non farsi usare dalla piattaforma diventando dipendente dal social network.
Come mai ti da fastidio?
Se condivide contenuti inopportuni per le policy della piattaforma (Incitare la violenza, discriminazione, pornografia ecc) puoi segnalare i suoi post.
Ho letto l’articolo perché ero alla ricerca di un articolo simile in quanto è quello che penso da sempre, sopratutto in questi giorni di quarantena si evince tutta la dipendenza.
Comunque non so se già c’è articolo (ho letto anche quello su candy crush) su fifa e sulla modalità fut ultimate team, vera e propria macchina di soldi, vorrei che si approfondisse di più.
Grazie mille, attendo una risposta
Ciao Nicola!
Purtroppo non c’è un’articolo su FIFA attualmente ma grazie mille per la segnalazione! Io e Marco non sono/siamo fan dei videogiochi di calcio ma vedo se riesco a trovare maggiori info sulla meccanica da te menzionata 😉.
Bell’articolo, mi è piaciuto molto.
Vengo proprio da instagram. Stavo scorrendo le storie e mi sono resa conto che avevano un effetto negativo su di me. Quando tutto il mondo sembra fare cose pazzesche e tu sei chiuso in casa, sentendoti da meno. Penso che chiunque abbia provato almeno una volta queste sensazione sui social, sarebbe interessante un articolo/qualcosa al riguardo! 🙂
Grazie per il commento.
La sensazione negativa che hai descritto probabilmente deriva dal confronto tra la tua vita e quella delle altre persone che vedi nei social network. Quando provi questa sensazione devi ricordare che tendiamo a pubblicare online solamente le cose più belle e interessanti che facciamo durante l’anno. Le persone solitamente non pubblicano i momenti di noia, le giornate tristi o monotone, le delusioni e i fallimenti. L’immagine online è idealizzata. Solo una piccola parte della nostra vita viene mostrata agli altri attraverso i web.
La sensazione negativa a mio avviso viene alimentata se i social network vengono utilizzati per uccidere la noia:
Ti annoi –> Vai sui social —> Vedi la gente che si diverte —> Confronti il divertimento degli altri con la tua noia —> Provi sensazioni negative
Poi ci sono i casi limite in cui una persona ha pochi stimoli, rapporti sociali, esperienze e vive la vita di altre persone attraverso il web. In questi casi estremi bisogna chiedere aiuto ad esperti e rimboccarsi le maniche e cambiare per provare a vivere una vita che da più soddisfazioni e meno rimpianti.
Complimenti, hai reso benissimo il concetto nella sua complessità!
Fonte di grande ispirazione, ti condivido!
Grazie per il commento Marthy 🙂