Alzi la mano chi non ha mai scaricato un’app per tracciare una nuova, splendida abitudine – meditare ogni giorno, bere più acqua, leggere di più – solo per abbandonarla dopo una settimana (o meno!). I classici “habit tracker” spesso si trasformano in una lista di cose da spuntare, generando più sensi di colpa che reale motivazione quando inevitabilmente “rompiamo la catena” (la famosa streak).
E se ci fosse un modo diverso? Un modo che trasformi la costruzione di un’abitudine da compito noioso a… un’avventura visivamente appagante?
Ecco (Not Boring) Habits, un’app che ha fatto parlare di sé (vincendo anche un prestigioso Apple Design Award nel 2022) proprio per il suo approccio radicalmente diverso. Non si definisce un semplice “tracker”, ma un “costruttore” di abitudini. La sua promessa? Aiutarti a rendere automatici nuovi comportamenti attraverso un viaggio gamificato di 60 giorni, basato sulla scienza comportamentale. Niente streaks punitive, niente sensi di colpa, solo progresso e… un tocco di bellezza e “non noia”.
Ma come ci riesce? Quali meccaniche di Gamification utilizza per tenerci incollati a un percorso che, ammettiamolo, richiede costanza e disciplina? Come trasforma la semplice spunta di una casella in qualcosa di significativo?
In questa analisi targata ProjectFun, smontiamo pezzo per pezzo l’esperienza di (Not Boring) Habits. Esploreremo la sua filosofia controcorrente, le leve psicologiche che attiva (ciao, Development & Accomplishment!) e le scelte di design che la rendono così particolare. Preparati a scoprire come la gamification, quando usata con intelligenza e cura, può davvero rendere meno “noioso” costruire una versione migliore di noi stessi.
Sei pronto a iniziare questo viaggio di analisi?
Cos’è (Davvero) “(Not Boring) Habits”? Non il Solito Tracker.
La prima cosa da capire è la differenza fondamentale dichiarata dall’app stessa: non è un semplice elenco di attività da spuntare giorno dopo giorno. È progettata per essere un “habit builder”, uno strumento che ti accompagna attivamente nel processo di rendere un nuovo comportamento automatico.
Il cuore dell’esperienza è un viaggio strutturato della durata di circa 60 giorni. Questo numero non è casuale: si basa su ricerche (come quella dello European Journal of Social Psychology) che indicano come questo sia il tempo medio necessario affinché una nuova abitudine diventi quasi automatica.
L’elemento distintivo è come questo viaggio viene rappresentato: non una semplice barra di progresso, ma un percorso visivo che si svela attraverso 8 livelli. Ogni volta che registri il completamento della tua abitudine, avanzi in questi mondi graficamente curati, passando da foreste desolate a montagne maestose. L’ambiente cambia e si evolve con i tuoi progressi.
La Filosofia Sottostante: Piccoli Passi, Grande Impatto (e Niente Sensi di Colpa)
L’approccio di (Not Boring) Habits affonda le radici nella scienza comportamentale, ispirandosi a concetti resi popolari da libri come “Atomic Habits” di James Clear. L’idea centrale è che i cambiamenti significativi nella vita non derivano da grandi eventi sporadici, ma dall’accumulo di piccole azioni quotidiane costanti. Il 40-50% di ciò che facciamo è abitudine!
L’app sposta il focus dall’ossessione per l’obiettivo finale all’“innamorarsi del viaggio”, del processo stesso di costruzione dell’abitudine. E qui arriva una delle scelte di design più coraggiose e distintive:
🚫 L’eliminazione delle “Streaks” (Serie di vittorie): A differenza della stragrande maggioranza degli habit tracker, (Not Boring) Habits non utilizza le streaks. Perché? Perché sebbene possano motivare alcuni nel breve termine, la rottura di una lunga serie (cosa che accade a tutti, prima o poi) può essere estremamente demotivante, generando sensi di colpa e portando spesso all’abbandono proprio quando serve più supporto. L’app adotta la logica dei videogiochi: i progressi vengono salvati. Se salti un giorno, non succede nulla di catastrofico. Riprendi semplicemente da dove eri rimasto. (“Non importa quanto lentamente vai, l’importante è non fermarsi” – Confucio, citato dall’app).
Questo approccio “gentile” punta a creare un’esperienza positiva e di supporto, non punitiva. C’è da dire che ci sono meccaniche di gioco che riescono a bilanciare gli aspetti negativi della serie di vittorie. L’app ha tuttavia fatto una scelta di posizionamento escludendo questa meccanica di gioco.
Smontiamo la Gamification: Come “(Not Boring) Habits” ci Coinvolge?
Analizziamo ora le meccaniche di gioco e i principi psicologici che rendono l’app coinvolgente:
📈 Il Viaggio come Motore (Core Drive 2: Development & Accomplishment)
Questo è chiaramente il motore principale.
- Obiettivo Chiaro: I 60 giorni forniscono un traguardo definito e percepito come raggiungibile.
- Progresso Visibile: Il viaggio attraverso gli 8 livelli è una rappresentazione metaforica e visiva del progresso. Ogni check-in ti fa avanzare fisicamente nel mondo virtuale, dando un feedback immediato e tangibile del tuo “sviluppo”. Attraversi foreste, superi burroni, scali montagne: ogni livello rappresenta una fase della sfida nel costruire un’abitudine.
- Senso di Realizzazione: Completare ogni livello e, infine, l’intero viaggio di 60 giorni, fornisce un forte senso di realizzazione, basato sulla costanza dimostrata.
❓ Mondi che si Svelano (Core Drive 7: Unpredictability & Curiosity / Core Drive 3: Empowerment of Creativity & Feedback)
- Curiosità: Cosa ci sarà nel prossimo livello? Come cambierà il paesaggio? Lo sblocco progressivo degli ambienti stimola la curiosità e invoglia a continuare per vedere cosa succede dopo.
- Empowerment: Vedere il mondo digitale trasformarsi grazie alle proprie azioni quotidiane rafforza il senso di controllo e di efficacia personale. Non stai solo spuntando una casella, stai attivamente “costruendo” e cambiando l’ambiente attorno a te. Con la versione a pagamento dell’app hai anche la possibilità di personalizzare il materiale dei vari edifici o ambientazioni che vengono costruite.
✅ Il Piacere del “Check” (Feedback Immediato e “Juice”)
L’app pone enfasi nel rendere l’atto stesso di segnare l’abitudine come completata un momento soddisfacente. Non è solo una spunta statica, ma un’interazione probabilmente arricchita da piccole animazioni o feedback visivi/sonori (il cosiddetto “juice” nel game design). Questo rinforzo positivo immediato rende l’azione più piacevole e ne aumenta la probabilità di ripetizione. L’app rappresenta perfettamente la carta “Estetica” delle Play-Able Cards.
📅 Tracciamento Visivo a Lungo Termine (Ancora Development & Accomplishment)
Oltre al viaggio di 60 giorni, l’app offre visualizzazioni che mostrano i progressi accumulati durante l’anno. Questo permette di apprezzare la crescita e la costanza nel tempo, rafforzando ulteriormente il senso di realizzazione sul lungo periodo.
🧘 Un Approccio Gentile (Assenza Consapevole di Loss & Avoidance)
Come accennato, la rimozione delle streaks è una scelta deliberata che evita di fare leva sulla “paura della perdita” (Core Drive 8: Loss & Avoidance). Invece di motivare con la minaccia di perdere la serie, l’app si concentra sugli aspetti positivi del progresso e della scoperta, creando un’esperienza meno stressante e più incoraggiante.
🎨 Personalizzazione Leggera (Core Drive 4: Ownership & Possession)
La possibilità di scegliere diverse “skin” (temi grafici), anche se una meccanica secondaria, permette un minimo livello di personalizzazione, contribuendo leggermente a far sentire l’app più “propria”.
🔔 Supporto Esterno (Non Strettamente Gamification, ma Utile)
I widget per la home screen e i promemoria non sono meccaniche di gioco in sé, ma strumenti pratici che supportano il ciclo dell’abitudine, rendendola più visibile nel quotidiano e riducendo la possibilità di dimenticarsene (agiscono sulla fase del “Cue” o “Promemoria” del ciclo dell’abitudine).
Punti di Forza (e Potenziali Considerazioni)
- Approccio Innovativo: Il focus sul “costruire” e sul viaggio positivo è un netto distacco dai tracker tradizionali.
- Design Raffinato: L’estetica curata e l’esperienza utente fluida sono centrali e riconosciute (premio Apple).
- Psicologia Positiva: L’eliminazione delle streaks e l’enfasi sull’incoraggiamento anziché sulla punizione.
- Focus sulla Privacy: La chiara politica “No Ads, No Data Collection” è un valore aggiunto importante per molti utenti.
Potenziali Considerazioni:
- Universalità: Lo stile visivo molto particolare potrebbe non piacere a tutti. Il viaggio di 60 giorni è adatto a ogni tipo di abitudine (alcune potrebbero richiedere più o meno tempo)?
- Motivazione a Lungo Termine: Una volta completato il viaggio di 60 giorni, cosa mantiene l’utente agganciato se l’abitudine non è ancora del tutto automatica? L’assenza di elementi sociali (sfide con amici, classifiche, ecc.) potrebbe essere un limite per alcuni tipi di utenti?
Per Chi è (Davvero) Quest’App?
(Not Boring) Habits sembra ideale per:
- Persone frustrate dai classici habit tracker e dal ciclo “streak-rottura-senso di colpa”.
- Chi cerca un approccio più positivo, gentile e meno stressante alla costruzione delle abitudini.
- Utenti che apprezzano un design curato, esperienze visivamente ricche e un tocco di “magia” nelle loro app.
- Chi è motivato dal progresso visibile e dal completamento di un percorso strutturato.
- Persone attente alla privacy dei propri dati.
Conclusioni: L’Arte di Rendere le Abitudini (Quasi) Irresistibili
(Not Boring) Habits è un eccellente esempio di come la gamification possa andare oltre le semplici meccaniche PBL (Punti, Badge, Classifiche). Sfruttando in modo intelligente principi come il senso di progresso (Development & Accomplishment), la curiosità (Unpredictability & Curiosity) e un feedback positivo e immediato, l’app crea un’esperienza coinvolgente e motivante.
La scelta coraggiosa di eliminare le streaks dimostra una profonda comprensione della psicologia umana e la volontà di costruire un’esperienza basata sull’incoraggiamento piuttosto che sulla paura della perdita. È un promemoria che la gamification efficace parte da un design centrato sull’utente e sui suoi bisogni emotivi.
L’arte sta nel prendere un’attività potenzialmente ripetitiva e “noiosa” come il check-in quotidiano di un’abitudine e trasformarla in un piccolo momento di soddisfazione e scoperta visiva.
Ok, e quindi da dove inizio?
Complimenti per essere arrivato fin qui nell’analisi! Ora tocca a te mettere in pratica. Scegli una delle seguenti missioni:
- ✅ Base: Cerca video o recensioni di “(Not Boring) Habits” per vedere l’interfaccia e il viaggio in azione.
- Facile: Prendi un’app per abitudini che usi (o hai usato). Identifica le meccaniche di gamification presenti (Usa le streaks? Come mostra il progresso? Offre ricompense?). Confrontala con l’approccio di (Not Boring) Habits.
- Medio: Pensa a un’abitudine semplice che vorresti costruire (es: bere un bicchiere d’acqua appena sveglio). Immagina come potresti “gamificarla” per te stesso ispirandoti al concetto del “viaggio visivo” o del feedback soddisfacente di (Not Boring) Habits.
- Difficile: Schizza su carta (o con un tool digitale semplice) l’interfaccia di un’ipotetica app per gamificare un’attività quotidiana che trovi noiosa (es: riordinare la scrivania, fare stretching). Come useresti i principi di progresso visivo, curiosità e feedback positivo? Condividi la tua idea nella community!

Co-Fondatore di ProjectFun.
Racconto ogni settimana come coinvolgere le persone attraverso le meccaniche di gioco.
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