Com’è nata la tua passione per i giochi?

Marco: I giochi mi hanno accompagnato per tutto il corso della vita, ho iniziato con il Game Boy Color per poi passare alle console e al “pro gaming”. Per circa 5 anni ho gestito un clan (WEP) su Playstation 3 con buoni risultati in Italia e Europa. Ho giocato molto anche ai giochi da tavolo e di carte partecipando a qualche torneo. 

Edo: Il primo ricordo di cui ho memoria è di me a Natale a 3 anni che scarto la storica console “Nintendo Nes” , #TrueStory. Coi miei due fratelli più grandi ho iniziato a giocare ai videogame fin da piccolissimo, Console prima e Pc dopo. Da quel momento.. semplicemente non ho più smesso. Se già con i Single Player non mi staccavo dallo schermo, con l’avvento del Multiplayer e dei giochi online i miei genitori dovevano nascondersi fisicamente tastiera e mouse per tenermi lontano. Dopo un periodo altamente competitivo della mia vita passato fra Quake III Arena, Age of Empires II, Call Of Duty (il primo ovviamente ?) e Dark Age Of Camelot, ad oggi il tempo per giocare è poco o nullo ma potete trovarmi ogni tanto di notte su Heroes of The Storm.

Cosa hai studiato?

Marco: Sono laureato in economia aziendale e in marketing e comunicazione. Le mie due tesi sperimentali sono legate al design comportamentale e alla gamification. Rispettivamente alla triennale ho studiato l’effetto ancoraggio negli acquisti di vacanze in rete. L’ultimo anno di università ho studiato la gamification applicata ai Fitness Tracker con un focus su Fitbit, Nike e Zombies, Run!

Edo: Didatticamente parlando il mio CV è molto breve. A 16 anni ho iniziato a smanettare al pc creando il mio primo sito web e conoscere il mondo dell’Hacking e della programmazione.  Dopo un diploma allo scientifico ho studiato Informatica ma ho abbandonato a pochi esami dalla laurea per mettermi in proprio nel mondo digitale. Sono convinto, oggi ancora più di allora, che nel mondo digitale la cosa più importante sia sporcarsi le mani e imparare sul campo con un progetto reale.

Che lavoro fai?

Marco: Faccio il digital marketing specialist in Sinesy, una società tech italiana. Mi occupo anche di consulenza in ambito marketing e gamification. 

Edo: Partito come progetto Universitario, nel 2014 ho fondato Unipiazza, piattaforma Fedeltà Digitale & Automazione Marketing per piccole e medie attività commerciali.
In pratica, abbiamo preso il classico sistema sistema fedeltà fatto da tessere a buchi o a timbri e l’abbiamo reso divertente, veloce e smart grazie ad un mix di Gamification+Moderne Tecnologie. Ad oggi Unipiazza è stata usata oltre 1,6 milioni di volte da oltre 80.000 utenti in 250 locali diversi ritirando più di 100 mila premi. 2016 abbiamo vinto il primo premio nella categoria Loyalty dei primi Italian Gamification Awards.

Quali sono i tuoi Hobby?

Marco: Sono una persona sportiva che va in palestra quasi tutti i giorni. Porto sempre con me il Kindle per leggere libri di qualsiasi tipo. Sono appassionato di innovazione e tecnologia, ho praticamente solo prodotti Apple in casa. Sono molto curioso, mi piace viaggiare, conoscere persone e imparare cose nuove. 

Edo: Curioso di natura, adoro leggere qualunque cosa mi passi sotto mano, principalmente in ambito Digitale spaziando fra articoli di UI, Marketing, Startup stories, Psicologia, Gamification, Design, Programmazione, SEO, Open Source e Tech generale. Nel poco tempo libero che mi ritrovo (chi ha una Startup può capire…), vado a fare Trekking, gioco a Pallavolo e divoro Telefilm in compagnia della mia dolce metà.

Perchè ProjectFun?

Marco: Si può vivere la vita divertendosi. Anche le sfide o i lavori più difficili possono essere affrontate con il sorriso. Ho collaborato con molte persone che vedono il lavoro, lo studio e la vita come uno stress, una cosa pesante da sopportare ogni giorno, un sacrificio. Con ProjectFun mi piacerebbe rendere il mondo un posto più piacevole e divertente.

Edo: Perchè in Italia non esiste un punto di riferimento sulla Gamification. Perché voglio trovare altre persone con cui parlare di Bias Comportamentali e tecniche di Game Design senza sentirmi un alieno (#truestory). Perchè i tempi sono (quasi) maturi per usare il termine Gamification in pubblico senza che la gente ti immagini in camera tua a giocare alla Playstation da solo (che poi poi diciamocelo, giocare al pc con mouse è decisamente più cool). Perché voglio che le persone trovino un luogo dove capire come migliorare i propri progetti rendendoli più interattivi e divertenti. Perchè no?

Descrivi l’altro

Marco: Una delle cose che mi piace di più di Edoardo è il suo entusiasmo e la sua voglia di sperimentare. È carico di energia e di idee ma allo stesso tempo rimane concentrato sugli obiettivi e sui modi per raggiungerli.

Edo:  Avete presente che ne nelle dirette sportive c’è sempre un telecronista logorroico che cerca di fare il simpatico e uno tecnico che parla con precisione solo quando serve? Ecco, quest’ultimo è sicuramente Marco (vi lascio indovinare chi è l’altro ?). Marco è una persona tanto alta quanto interessante. Con il suo fare calmo da gigante buono (over 190cm!) riesce sempre a spiegarti cose complicatissime in modo semplice e conciso. La sua conoscenza del mondo della psicologia del gaming e la sua infallibile memoria fanno di lui un partner perfetto per ProjectFun!

E tu chi sei?

Complimenti! Se sei arrivato fino a qui è il momento di presentarti e di farti conoscere. Per completare fino in fondo questa intervista raggiungi i seguenti obiettivi:

  • Entra nel gruppo Facebook di ProjectFun
  • Scrivi un messaggio nel gruppo e presentati, ad esempio puoi rispondere alle seguenti domande (Com’è nata la tua passione per i giochi? Perché stai studiando la gamification? Che lavoro fai? Qual’è il tuo case study preferito sulla gamification?)

 

Ti abbiamo incuriosito?

  Iscriviti al nostro gruppo Facebook e scopri i contenuti settimanali che vengono postati dallo Staff e dagli utenti

ProjectFun è gestito con ❤ da Padova & Concordia