Inclusive Design

Set 19, 2024 | Podcast | 0 commenti

Il design inclusivo è un approccio alla progettazione di prodotti, servizi, ambienti e tecnologie che mira a renderli accessibili e utilizzabili dal maggior numero di persone possibile, indipendentemente da abilità fisiche, cognitive, età, genere, cultura o altre diversità.

In questa puntata esploriamo con Enrico Bisenzi la tematica attraverso esempi, test pratici, principi di design e commentiamo i nuovi obblighi di legge per le aziende.

 

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Riassunto puntata (generato con AI)

Immaginate un mondo digitale dove siti web, app e piattaforme online siano davvero accessibili a chiunque, a prescindere da limiti fisici, sensoriali o cognitivi. Un mondo dove le informazioni e i servizi online non siano preclusi a nessuno, ma anzi, siano alla portata di tutti. È questa la promessa dell’Inclusive Design, un approccio alla progettazione che sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo e creiamo esperienze digitali.

Nell’ultimo episodio del ProjectFun Show, il podcast italiano dedicato alla gamification, Edoardo Parisi e Marco Segatto hanno esplorato le sfaccettature di questo tema cruciale con Enrico Bisenzi, esperto di Inclusive Design e autore dell’omonimo libro.

Guardare oltre: l’accessibilità per una molteplicità di esigenze

Spesso, quando parliamo di accessibilità digitale, il nostro pensiero va immediatamente alle persone con disabilità permanenti. Ma l’Inclusive Design ci invita ad andare oltre questa visione limitata e a considerare una gamma molto più ampia di esigenze e situazioni:

  • Disabilità temporanee: Un braccio rotto, un problema alla vista dopo un intervento chirurgico, o anche solo l’impossibilità di usare entrambe le mani perché si sta tenendo in braccio un bambino: sono tutte situazioni comuni che possono influenzare la nostra capacità di interagire con il mondo digitale.
  • Contesti d’uso specifici: Navigare su uno smartphone in metropolitana, con una mano sola mentre si tiene il corrimano, o in un ambiente rumoroso dove l’audio è coperto dai rumori circostanti, sono solo alcuni esempi di come il contesto possa influenzare l’esperienza utente.
  • Fattori individuali: L’età, la lingua madre, il livello di alfabetizzazione digitale, la presenza di disturbi dell’apprendimento come la dislessia, sono tutti fattori che possono rappresentare una barriera all’accesso alle informazioni e ai servizi online.

L’Inclusive Design ci spinge a considerare questa molteplicità di esigenze e a progettare tenendo conto non solo dell’utente “medio”, ma di un’ampia gamma di possibili utenti con diverse capacità e in diverse situazioni.

L’Inclusive Design come motore di innovazione (per tutti)

Durante la puntata, Enrico Bisenzi ha demolito il falso mito che l’accessibilità sia un freno alla creatività. Anzi, ha sottolineato come l’Inclusive Design possa diventare un potente motore di innovazione, portando alla creazione di soluzioni che migliorano l’esperienza utente per tutti, non solo per le persone con disabilità.

Un esempio concreto sono i sottotitoli creativi. Non più semplici trascrizioni del parlato, ma veri e propri elementi di design che integrano il testo con animazioni, grafica e colori, rendendo la fruizione dei contenuti video più coinvolgente e accessibile a tutti, comprese le persone con difficoltà di apprendimento o di attenzione.

Un altro esempio illuminante viene dal mondo dei videogiochi, dove alcune software house, come nel caso di The Last of Us 2, hanno introdotto funzionalità innovative per permettere anche ai giocatori non vedenti di vivere appieno l’esperienza di gioco. Sistemi di navigazione sonora avanzati, feedback tattili, descrizioni audio dettagliate degli ambienti e delle azioni di gioco sono solo alcune delle soluzioni che stanno aprendo il mondo dei videogiochi a un pubblico sempre più ampio.

Non solo un obbligo, ma un’opportunità per le aziende italiane

Dal giugno 2025, la normativa europea sull’accessibilità digitale si estenderà a tutte le aziende con più di 10 dipendenti e un fatturato superiore ai 2 milioni di euro. Le sanzioni per chi non si adegua saranno salate, fino al 5% del fatturato.

Nonostante la scadenza si avvicini, il livello di consapevolezza e di preparazione delle aziende italiane su questo tema è ancora basso. La normativa, però, non deve essere vista solo come un obbligo, ma come un’opportunità per migliorare la propria offerta, ampliare il proprio pubblico e contribuire a creare un mondo digitale più equo e inclusivo.

Strumenti e risorse per iniziare il viaggio verso l’Inclusive Design

  • Libro “Inclusive Design” di Enrico Bisenzi:  – Un’analisi completa dei principi e delle best practice dell’Inclusive Design, arricchita da esempi concreti e casi di studio.
  • Sito web “Accessible Animation“:  Un progetto che esplora le potenzialità dell’animazione accessibile, con esempi pratici e spunti creativi.

* Il riassunto generato con l’AI potrebbe contenere inesattezze e allucinazioni. Consigliamo di guardare la puntata per verificare l’esattezza di tutte le affermazioni. 

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